martedì 10 gennaio 2012

Come uccidere Kant e vivere felici

Avevo detto che non l'avrei postata; invece alla fine ho deciso di intasare l'etere con i rigurgiti della mia mente; per cui è necessaria qualche spiegazione.
Primo: i miei buoni propositi di chiudere, con il 2011, i miei conti con Kant sono miseramente naufragati quattro ore dopo l'inizio dell'anno nuovo, quando, distesa nel sacco a pelo, ho raccontato la Critica della ragion pura e la Critica del Giudizio a una ragazza che vedevo per la seconda volta in vita mia. Pubblicando la commedia, quindi, spero che questa sia la volta buona.
Secondo: ho imparato a caricare i documenti, e questa scoperta mi esalta troppo per non metterla a frutto (la persona che me l'ha insegnato forse ora se ne pentirà amaramente, ma pazienza).
Bene, ora dovrei scrivere qualcosa per convincere i quattro o cinque frequentatori di questo blog, che giustamente hanno di meglio da fare, a leggere una commedia di trentacinque pagine sul filosofo di Konigsberg. Se dico che parla di quattro amici che per non studiare filosofia decidono di andare indietro nel tempo e uccidere Kant, avvicino alla lettura chi lo odia ma mi attiro il disprezzo di chi lo ama. Se dico che si finisce inevitabilmente per parlare di filosofia, e che Kant non ne esce per niente come una persona detestabile, ottengo l'effetto opposto.
Come si capirà, ho concepito questa commedia in un momento di odio viscerale verso Kant, e l'ho sviluppata mentre la mia opinione si trasformava pian piano, fino ad ammettere che, per quanto su molti punti non mi trovi d'accordo con lui, la sua filosofia mi ha colpita in profondità (o almeno, quello che credo di aver capito della sua filosofia: chi si intende un minimo dell'argomento magari si accorgerà che io di Kant non ho capito un accidente, e allora perderò consensi anche da quella parte).
Insomma, qualunque cosa dica dissuado la gente dalla lettura; per cui sarà meglio chiudere il post, e quello che c'è da dire lo dirà la commedia (speriamo che il link si apra!).

Come uccidere Kant e vivere felici

2 commenti:

  1. Sarà che Kant è il filosofo che più mi affascina e tutto il resto, ma è davvero uno splendido lavoro. Tutti i miei complimenti. Farò fatica a non citare le tue battute (diciamo che almeno riporterò la fonte).

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  2. Non credevo che si leggesse così in fretta! Grazie mille, comunque (tra l'altro, quando nell'introduzione citavo "chi si intende un minimo dell'argomento pensavo più che altro a te, per cui mi fa piacere che tu non abbia trovato fraintendimenti inverecondi). Se vuoi citare, non mi fa che piacere.

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